domenica 11 novembre 2007

RR 12



Venerdi 30 Ottobre 1998 ore 21.10

Oggi abbiamo percorso di nuovo il Parikrama di Vrindavana, altre tre ore di camminata benedetta in questa terra di Goloka Vrindavana.

Non c'è differenza tra questa Vrindavana e quella nel mondo spirituale.

E' sempre Vrindavana.

La speciale misericordia di questo Dhama è che purificandoti con atti pii(e sporcandoti anche, con atti empi) a una velocità cento volte più veloce e intensa che in qualsiasi altro luogo nel mondo, ti mette di fronte al tuo vero livello di coscienza.

A me almeno, sta succedendo questo.

Capisci più o meno a che livello sei "nella scala".

Il problema è che io non ho salito neanche il primo gradino!

Mi vedo così tapina, meschina, con la mente che mi bersaglia e massacra continuamente con le sue sciocchezze, lussurie e inutili desideri.

Tu la prendi al guinzaglio, con enorme fatica e cerchi di tirare a te.

Niente! E' così ostinata. Non ti vuole dare pace...

Solo recitando i Santi Nomi:

HARE KRISHNA HARE KRISHNA

KRISHNA KRISHNA HARE HARE

HARE RAMA HARE RAMA

RAMA RAMA HARE HARE,

riesco a farla amica, a placarla, altrimenti, fuoco e fiamme!

Qui Krishna mi fa vedere senza mezzi termini che schifezza sono, indicandomi così dove devo lavorare se voglio migliorare.

In realtà non so neanche da dove cominciare o forse è diventato tutto così palese che il falso-ego è uscito fuori indignato negando.

Non è certo falsa modestia o retorica, anzi! mi sopravvalutavo pensando di non essere così bassamente bassa.

Krishna non ti lascia mai inorgoglire; nella vita ogni tanto, ogni poco, ti abbassa benevolmente la testa con i Suoi morbidi piedi di loto per farti prendere la strada giusta, poi ti dà un pò di zuccherino per incoraggiarti e per farti un pò gioire, poi di nuovo la bastonata.

Questo lo fa con tutte le Jiva perchè Krishna è in assoluto Il Migliore Amico di tutti (belli, brutti, bianchi, neri, Ebrei, Cristiani, Mussulmani, donne, uomini, cani, ombrichi o farfalle...).

Il punto è che gli atei, i materialisti, non lo vedono, non lo capiscono.

Pensano sia fortuna o sfortuna (così la chiamano) e corrono, corrono, lottano, lavorano, imbrogliano, si arrabbiano, per rincorrere un attimo di pace, che poi non è mai pace ma solo una piccola tregua nella guerra della sofferenza che continua.

E sopratutto pensano che tutto dipenda dai loro miseri sforzi, pensano di essere indipendenti da Dio, Lo ignorano, non sanno che senza la Sua volontà neanche un filo di erba si muove!

Questo non vuol dire che dobbiamo sederci e aspettare.

Krishna apprezza il nostro sforzo e nella Bhagavad-Gita ci insegna ad eseguire il nostro dovere, indipendentemente dal risulatato, che non dipende appunto da noi.

Da qui il Siddhanta, il "succo" del prezioso testo:

"Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi. Io ti libererò da tutte le reazioni dei tuoi peccati. Non temere."

La penna non vuole più scrivere.

Le cose sono due: o sto dicendo stupidaggini o è finito l'inchiostro!

Domani vedremo;-)

Haribol!

................................continua...........................

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