sabato 18 agosto 2007
RR 8
Ieri abbiamo fatto il Parikrama della collina Govardhana: 22 chilometri a piedi scalzi (of course!) attraversando villaggi, boschi, strade asfaltate (asfaltate per modo di dire!), strade sabbiose, strade argillose, abbiamo attraversato l'acqua, il fango, le fogne.
La partenza doveva avvenire subito dopo Tulasi puja ma è stata protratta a un ora dopo.
Alle 08.00 eravamo al Kusum Sarovar, un kunda (lago) meraviglioso costruito da un potente Raja (re) in onore di Krishna.
Da qui è iniziato il cammino.
Abbiamo incontrato molti sadhu, templi, personaggi vari e insoliti come l'incantatore di serpenti e poi bambini che chiedevano: "One rupi! One rupi! One rupi!" tirando i vestiti e seguendoci fino a sfinirci.
A due fratellini, maschio e femmina, ho donato i miei bracciali d'argento. Erano increduli e contenti del regalo ma.......la voce si è sparsa molto velocemente e una folla doppia di ragazzini strillanti ha seguito il mio gesto da "turista-neofita"!
Alle 10.30 ci siamo fermati al Govinda kunda, dove Krishna portava ad abbeverare le Sue mucche. C'erano molti indiani che facevano il bagno gridandosi da una sponda all'altra: "Radhe! Radhe!"
L'acqua era verde e melmosa, nessun occidentale ha osato bagnarsi se non la testa. Come siamo infedeli!
In questo punto del lungo Parikrama era stato organizzato per la colazione: sono arrivati di lì a poco con un camioncino pieno di gustoso Prasada, kitri, puri e halava, per la precisione.
I bambini del villaggio, quando hanno visto tutta quella opulenza hanno cominciato ad avvicinarsi per unirsi al banchetto.
Dopo i devoti riuniti, sono stati serviti anche loro ed erano in estasi.
Poi abbiamo ripreso il cammino sotto un sole che cominciava a bruciare davvero.
Piano piano la santa collina Govardhana ha iniziato a far vedere il Suo splendore la Sua bellezza trascendentale.
Il colore delle pietre, così incredibilmente lucide e splendenti, varia dal grigio, al rosso scuro, al rosa.
Non possiamo salirvi sopra ma solo girarLe attorno, questo secondo le istruzioni del Signore Caitanya.
Fare questo Parikrama equivale a compiere molti anni di austerità e di servizio al Signore Supremo, Sri Krishna.
CamminarLe intorno è stata per me una grandissima benedizione e sinceramente all'inizio non pensavo che sarei riuscita a terminare il Parikrama poichè le mie condizioni fisiche erano veramente pessime, ma Krishna mi ha voluto aiutare e sono arrivata fino in fondo. Jaya!
Avevo la febbre con una sinusite molto forte che mi otturava completamente il naso, mi girava la testa e il sole cocente esasperava il tutto.
Verso la fine del Parikrama i piedi mi si sono aperti (dulcis in fundo) in diversi punti procurandomi altro dolore. Insomma una schifezza ambulante!
Invece solo misericordia di Krishna.
Dopo sei ore di cammino, alle 14.00 siamo ritornati al Kusum Sarovar e qui abbiamo fatto il bagno.
Corpo e anima refrigerati in un colpo solo!
Il lago, circondato da una monumentale costruzione, mi allietava la vista e l'acqua santa mi benediceva insieme al corpo che indosso, ormai a brandellini....
Tornati al tempio abbiamo preso Prasada sul tetto della Gurukula(la scuola), durante il festival si prende là, erano le 16.30.
Poi mega doccia (con il secchio e la lota naturalmente!), un gentile ristoratore pediluvio e si era fatta l'ora dell'Artika delle18.30, il Gaura-arati.
La notte devo dire, non è stata proprio bella, anzi!
La febbre è salita molto, sudavo, avevo freddo, brividi, caldo, freddo, brividi, non respiravo e non riuscivo veramente a riposare.
Sono rimasta un pò in uno stato di semi-coscienza sino alle 09.30 quando ho aperto gli occhi e ho trovato Rama che mi recitava il Maha-mantra seduto sul suo letto, vicino al mio (forse pensava lasciassi il corpo qui! Magariii!!!).
Allora mi sono alzata, ho fatto una doccia e mi sono messa anch'io a recitare i santi Nomi di Dio.
Adesso sono in stanza, dove purtroppo dovrò stare per qualche giorno.
Purificazione: ancora peccati di milioni di vite che si dissolvono per misericordia di Krishna e del Suo puro devoto, Srila Prabhupada, che mi ha portato qui a Vrindavana attraverso mio marito. Jaya!
Tutte le glorie a Vrindavana dhama e tutte le glorie a Srila Prabhupada!
..................continua
giovedì 16 agosto 2007
RR 7
Ieri era il primo dell'anno.
La notte è stata costellata da botti di ogno tipo. A causa di questa festività abbiamo trovato gli undici templi in programma da visitare, chiusi. Che peccato!
Comunque non ci siamo scoraggiati. Abbiamo portato con noi Srila Prabhupada su di un carro addobbato da bellissime ghirlande, trainato da un meraviglioso bue bianco. Abbiamo cantato e danzato per tutto il tragitto. Eravamo circa 200 devoti.
All'Arati la sera (stravolta dalla stanchezza ma imperterrita) ho finalmente trovato una devota (portoghese) alla quale piace tanto danzare come a me. Abbiamo coinvolto un bel gruppo di indiane che poi ci hanno ringraziato a lungo.
Anche oggi ricorre una bellissima festa: la festa della Collina Govardana (Govardana Puja) che Krishna alzò con il mignolo della mano sinistra, da bambino, per una settimana, per salvare gli abitanti di Vrindavana dalla pioggia di Indra (il re degli esseri celesti) che molto adirato, li stava sommergendo completamente.
Ci siamo incamminati alle 08.00 dal tempio (eravamo circa 300) per andare alla Gosala (la struttura che ospita le mucche).
La costruzione pulitissima e ben tenuta accoglieva mucche, tori, buoi e vitelli, tutti di una bellezza luminosa che trascende.
Gopala Krishna Swami ha fatto il puja (adorazione con vari articoli) a una bellissima mucca bianca, adornata per l'occasione con cavigliere e ghirlande molto opulente.
Poi la festa di Prasada, servito direttamente nelle stalle; molto buono e abbondante.
Poi il ritorno al tempio dove c'è stata l'Abiseka (bagno fatto con il latte, lo yougurt, succhi di frutta vari, miele, spezie, profumi) alle Govardan-shila dell'altare.
Ho fatto foto oggi, spero siano guardabili ma con il marito fotografo e brontolone mi sono assicurata l'insuccesso già da ora......lo so.
Ieri sono riuscita a telefonare ai miei genitori, mitica India! è una lotta anche per telefonare.....
Adesso vado a riposare un pò, le campane suonano mezzogiorno.
Hare Krishna.............continua
martedì 7 agosto 2007
RR 6
Qui a Vrindavana il Mangala-arati (programma spirituale mattutino) inizia alle 04.10, al samadi di Srila Prabhupada, poi prosegue nel tempio con l'apertura delle tende alle 04.30.
E' notevole assistere a questa marea di devoti che si muove in circolo intorno a Srimati Tulasi Devi, mentre si spingono e si accalcano per poterLa bagnare. E' incredibile!
Poi inizia il Canto individuale del Maha-Mantra e un vortice di voci travolgente, perchè Energia Divina, potente e denso, invade tutta l'aria nelle propizie ore antelucane.
Devoti davanti alle Divinità, ai lati, nel chiostro, fuori del tempio, nelle stanze di Srila Prabhupada, nella hall della guest-house, sugli scalini, sotto gli alberi, sulle panchine, nel Samadhi; devoti ovunque, uniti nel glorificare i Santi Nomi del Signore.
Finito il programma spirituale del mattino, alle 09.30, Rama ed io, ci siamo incamminati per il Parikrama di Vrindavana.
La terra soffice, un misto di sabbia e argilla, sotto i piedi nudi, mi ha donato subito una sensazione di armonia e perfezione.
Camminavamo e cantavamo, cantavamo e camminavamo.
Ho visto l'albero Krishna-Balarama, uno bianco (Balarama) e uno nero (Krishna), fusi insieme. Meraviglioso.
Ho visto l'albero dove Krishna sedette dopo aver rubato i vestiti alle Gopi, dopo che avevano fatto il bagno nella Yamuna.
La Yamuna: la forma liquida di Visaka che porta i messaggi di Radha a Krishna.
Mi sono bagnata la testa con la Sua acqua e una sensazione di pienezza mi ha invaso. Sono diventata così pesante che non riuscivo più a staccarmi da quel sasso.
Lungo la Yamuna abbiamo attraversato il Kesi-gata dove Krishna uccise il demone Kesi. Magnifico, monumentale, di una bellezza così fine e pittoresca che solo immaginare come fosse in origine, mi lascia stupefatta.
Ho visto cumuli di immondizie tra le case, per i vicoli, ho visto uomini, donne e bambini lavarsi all'aperto sotto i getti di acqua delle fontane pubbliche (più che fontane sono pompe, l'acqua và pompata perchè esca), dove lavavano anche i loro vestiti.
Lungo i vicoli l'acqua piovana scendeva al sacro fiume mista alle fogne.
Ho visto scimmie, tante, tante scimmie e cani e mucche.
Poi la parte più bella del Parikrama perchè in mezzo ai boschi e alla foresta.
Uccelli di tutti i tipi; un pappagallo che si abbeverava con grazia a uno zampillo di una fonte, ha colpito la mia attenzione.
Versi melodiosi e celestiali mai uditi prima.
Ho visto scoiattoli, merli, corvi, pavoni, gru e tanti altri animali (a me sconosciuti) da vicinissimo, ed erano tutti così tranquiilli, senza timore e in pace: al nostro passaggio non si curavano di noi, non si spostavano neanche.
Vitellini meravigliosi un pò in tutte le case e nei cortili.
Una vegetazione verdissima che grazie all'enorme quantità di pioggia caduta quest'anno, è nata rigoglioa e splendente.
Al passaggio i saluti: "Hare Krishna!" o "Radhe Radhe!" o "Haribol!".
Un vero paradiso, dove qualsiasi condizione ti trovi, viene vissuta con serenità e pace interiore, così che trovi bambini nudi nelle pozzanghere a giocare, vecchi storpi e mezzi ciechi, famiglie senza niente ma che ti salutano felici, sorridenti carichi di dignità e spessore perchè hanno la Conoscenza che fà loro capire, tutto quello che c'è da capire sul proposito dell'esistenza umana.
Cosa fondamentale questa, che non esiste nella cultura occidentale, dove il più alto benessere materiale non rende e non renderà mai la gioia straripante del Sapere, quello vero.
Questo sono i Vrajabasi, gli abitanti di Vrindavana dhama, che vanno al di là di ciò che noi vediamo di loro.
Qui non c'è superfluo, qui non c'è illusione.
Verso la fine del Parikrama più "selvaggio", abbiamo visitato il luogo dove il Signore Caitanya si sedette per riposare: un bellissimo ed enorme albero baniano.
Poi siamo tornati nelle strade di paese.
Qui Sivaiti, adoratori di Durga, Vaisnava, impersonalisti e mayavadi e ancora ancora..... convivono tranquillamente tollarandosi
Ce ne sono di tutti i tipi e gusti
!
Siamo tornati la tempio alle 11.45 dopo due ore e 45 minuti di beata camminata trascendentale.
Domani lo rifaremo ancora con i devoti del tempio, visitando gli undici templi principali di Vrindavana.
Da domani inizia "il cuore" del festival che durerà 5 giorni.
E' tornato anche il sole! Jaya!...........continua
venerdì 3 agosto 2007
RR 5
Domenica 18 Ottobre 1998.ore 21.00
Qui il prasadam (cibo vegetariano offerto a Krishna) è l'odore dell'India fatto sapore.
Stò mangiando come in Italia non mi sogno neanche di fare; piccantissimo, tantissimo, nei negozi più "angusti", anche tre volte al giorno (io mangio sempre una sola volta al giorno), ma ho appetito e allora, mi butto.
Piove ancora, piove a dirotto da quando siamo arrivati, allora non abbiamo ancora fatto il Parikrama (giro in tondo) di Vrindavana.
Oggi siamo andati al Loy-bazar, un grande mercato (mercato!?! sono...generosamente parlando, diciamo...negozi!), dove puoi trovare di tutto tutto e di più, dai preziosi, ai commestibili, ai famosi bauli indiani etc....
Mezzo di trasporto: rikso (a bici, no a piedi).
Durante il viaggio, durato una ventina di minuti o poco più, scrutavo, guardavo, studiavo ogni cosa, incantata e allo stesso tempo completamente a mio agio.
Molto probabilmente nella vita passata ero un abitante dell'India, questo spiegherebbe tante mie attitudini, abitudini e convinzioni innate.
La magica India è completamente diversa da qualsiasi altro paese, è unica e irripetibile; diversi i paesaggi, l'educazione (quindi le coscienze), le strade, le case, i negozi, il cielo, gli odori, i colori.....mi sembra di vivere in un interno, come a cinecittà!
Per le strade convivono capre, cani, bufali, mucche, scimmie, maiali, elefanti, asini (quello anche in italia ;-), cammelli e cavalli.
I maiali girano ripulendo le fogne che scorrono ai lati delle strade a cielo aperto, sono il sistema ecologico di pulizia indiano!
Le mucche mestamente chiedono un pò di cibo in qua e là, a volte irritate (specialmente i tori) attaccano qualcuno che cerca di toccarle per purificarsi un pò (Krishna è molto attaccato alle mucche e qui siamo nel mondo spirituale nel mondo materiale).
I cani, che si dividono in bande, hanno i loro territori e sono pieni di cicatrici su tutto il corpo perchè lottano in continuazione per sopravvivere.
Nella cultura vedica sono animali intoccabili e non vengono adottati, "gingillati" e curati come in occidente.
I gatti poi non se ne vedono in giro, hanno vita dura con questi "nemici sempre affamati" intorno, difficilmente arrivano all'età adulta.
I cammelli, gli asini, i cavalli, i buoi, a volte gli elefanti, vengono adoperati per il traino.
Le capre, le mucche e le bufale per il latte.
Il latte di mucca qui è molto diverso, è scremato in origine, dal sapore molto delicato.
Le scimmie invece servono per fare i dispetti all'uomo, per farci scontare così un pò di cattivo karma!
I negozi qui sono simpaticissimi, singolari: sospesi a mezzo metro da terra, sono baracche di legno (una accanto all'altra), a volte di cemento (i più ricchi), aperte sul davanti, sulle quali puoi salire, naturalmente togliendoti le scarpe (se le hai), e sedere comodamente sul pavimento rivestito in comodo morbido materiale.
E poi ci sono le mitiche bancherelle; dei carinissimi "carrettini" dove il "negoziante" se ne stà appollaiato sopra, in mezzo agli oggetti che vende! D'obbligo una canna di bambù in mano per allontanare animali vari che si avvicinano per rubare, specialmente le scimmie che piombano a velocità della luce dai tetti e con altrettanta velocità se ne scappano con il bottino in bocca!.....
Un ammasso di roba, gente, animali, rumori, fumi, odori, colori, tutto intenso e in movimento continuo da far girare la testa.
I negozianti ti chiamano: "Haribol!", i rikso ti vogliono portare e urlano: "Radhe! Radhe!", i bambini e le anziane vedove ti chiedono l'elemosina: "Hare Krishna Prabhu! Mataji!"
Anche questa è un esperienza difficile da descrivere, come è difficile l'India da penetrare.
Sopratutto i luoghi santi come Mathura, Vrindavana, non sono a buon mercato per gli occidentali materialisti ricercatori di "emozioni-spirituali-facili".
Abbiamo fatto un pò di compere ma ritorneremo là per tante altre; dobbiamo acquistare una lunga lista di parafernalia per le nostre amate Sri RadhaVrajasundara (al tempio di Firenze).
Vorrei prendere tutta l'India e portarla a far vedere a chi, come me, non l'aveva mai vista prima d'ora (almeno in questa vita) e riempirgli il cuore con questo stupendo mondo incantato, sottile, vibrante, statico ma sempre cambiante....ad ogni angolo rinnovato, rinnovabile, rinnovante...........continua