venerdì 7 marzo 2008

RR 17


MERCOLEDI 11 NOVEMBRE 1998 ore 12.00



La Guest-house non era disponibile perchè eravamo senza passaporti, ma abbiamo trovato un'altra sistemazione, grazie a Srimati Radharani:)
Abbiamo cercato Indrya Dhamana, un devoto francese amico di Rama discepolo di Srila Prabhupada che vive sul Radhakunda.
Rama l'aveva incontrato giusto qualche giorno fa al Krishna Balaram Mandir e l'aveva informato appunto della sua nuova "residenza".
Dopo qualche domanda un po qua e un po là. dopo qualche giro sbagliato, siamo riusciti a trovare la sua casa.
Non era ancora rientrato e un suo vivino di casa ci ha intrattenuto mentre aspettavamo.
Ci ha offerto dei dolci e dell'acqua, ci ha raccontato che suo nonno era discepolo di Bhaktisiddhanta, che lui era un bramhana e faceva l'astrologo.
Poi è apparso Indrya Dhamana che ci ha gentilmente ospitato mettendoci a disposizione una piccola stanzetta con un letto fatto di corde intrecciate (tipico di queste parti) che si usa così, senza materasso e potevamo usufruire anche di una turca posta fuori dalla stanza con rubinetto per doccia con lota.
Raccontare le glorie e le emozioni vissute presso il Radhakunda mi risulta difficile più del solito.
Ci siamo svegliati come sempre alle tre.
Rama si è preparato ed è uscito prima di me.
Alle 3.45 ero fuori anch'io.
Cantare il Santo Nome, Cantare il santo Nome, camminare intorno ai laghi , fermarsi ogni poco in un tempietto, Cantare i Santi Nomi, poi fermarsi e bagnarsi la testa con qualche goccia delle Sacre acque e ricominciare da capo.
Così ho iniziato la meravigliosa giornata che era ancora buio, ma le luci delle fiamme offerte dai bramhana alle Divinità, la luce della luna e dei Santi Nomi Cantati in ogni angolo, mi illuminavano la strada e il cuore.
Non c'è stanchezza nel Cantare i Santi Nomi, puoi entrare in un altra dimensione, scivolandoci piacevolmente, a poco a poco.
Ti dimentichi delle futilità del mondo materiale e capisci chiaramente di non appartenervi.
Al sorgere del sole ho cominciato a fare foto perchè a quell'ora la luce è ideale.
Così girando e girando ho ritrovato Rama; l'ho visto dall'altra parte del lago assorto nel Canto e mi è apparaso bellissimo e luminoso.
L'ho raggiunto e insieme ci siamo diretti al Kusum Sarovar dove ho fatto ancora foto.
Pittoresco! A quell'ora il Kusum Sarovar era più splendido che mai.
Poi Cantando, Cantando siamo tornati a casa di Indrya Dhamana.
Il brahmana astrologo ci ha fatto vedere la sua Divinità: una Govardhan-sila molto bella.
Le ho fatto gli omaggi e sono andata a riposare.
Alle 12.30, dopo un ora di sonno profondo, mi sono risvegliata.
Indrya Dhamana mi ha offerto carinamente del Prasada molto buono.
Poi siamo tornati sul Radhakunda.
Bagno, Canto, bagno, Canto, bagno Canto, questo è stato il resto del nettareo pomeriggio.
Siamo rimasti beatemente fermi sulle rive dello Shyamakunda per 5 ore, ma questa l'abbiamo capito al calare del sole perchè sembravano passati 10 minuti.
Il tempo non aveva tempo, praticamente non esisteva!
Il Canto riempiva tutto, colmava ogni cosa ad iniziare dalla nostra mente.
Eravamo felici e distanti dal mondo materiale: esperienza meravigliosa.
La notte siamo tornati a Vrindavana, al Krishna Balaram Mandir.
Adesso siamo sulla Yamuna, su questa puntina sperduta di braccio di terra Santa.
La giornata è magnifica, attorno bufali e mucche pascolano contenti, uccelli di tutti i tipi che volano parlando e nell'aria il rumore magico delle Sacre acque che passano velocemente alla nostra destra.
Non capisco se stanno godendo i sensi, sotto questo calore perfetto, vicino al Fiume perfetto, in un momento perfetto, in un luogo quasi deserto adatto per poter leggere e scrivere e Cantare in tranquillità o se sono io che rimando a loro giovamento e godimento in questo processo di purificazione "accellerato".
Chissà per domani che programma mi ha riservato Krishna, se mi farà tornare in Italia o in qualche altro luogo nei tre mondi, o chissà ancora quali piani ha per quest'anima così caduta e poco affidabile come io sono.
Con la pazienza si puo arrivare a capire e a fare molto di quello che c'è da capire e da fare, senza avanzo e senza fretta.
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