domenica 9 settembre 2007

RR 9


Sabato 24 ottobre 1998 ore 14.10
Oggi ricorre la scomparsa di Srila Prabhupada. Jaya!
Grandi festeggiamenti, racconti da parte di discepoli e confratelli (è venuto anche Puri Maraja), abisheka e festa di Prasada.
Purtroppo io non ho potuto partecipare perchè malaticcia e chiusa in stanza da ieri l'altro.
La febbre sembra calata, il naso si è liberato ma la testa gira gira gira, mi sento debole.
Domani penso che uscirò comunque, non posso stare più chiusa qui dentro.
Bhè...proprio chiusa chiusa no! Sia oggi che ieri sono andata "on the roof" (sulla terrazza della Guest House) per cantare i miei giri.
Farò qualche foto da là, è tutto così bello dall'alto, diverso....
Oggi è il compleanno di mio fratello Riccardo, spero gli consegnino la lettera che ho lasciato per lui. Ho fatto gli omaggi mentalmente alle divinità anche per lui. Tanti auguri caro fratelluccio, che Krishna ti benedica.
Stamani ero sul tetto e ho scoperto da chi proviene quel verso così forte e acuto che si sente spesso nell'aria: dai pappagalli!!
Ce ne sono tantissimi e mentre in volo è facile distinguerli per via della coda lunghissima e il colore, non è altrettanto facile riconoscerli sugli alberi proprio per il loro bellissimo colore. E' come se si mimetizzassero.
Capisco adesso perchè si dice verde pappagallo, quel verde così chiaro, luminoso ma intenso, ce l'hanno solo loro.
Sono salita sopra alle 9.00 e il sole era già cocente, mi posso immaginare a Maggio, Giugno che sono i mesi più terribili!
Ad Agosto fà molto caldo naturalmente, ma essendo la stagione delle piogge l'aria riesce a rinfrescarsi dando un pò di refrigerio.
C'è comunque il fastidio dell'acqua che, oltre a scendere dal cielo, fuori-esce dalle fogne.....senza parlare delle migliaia di insetti che vogliono fare sempre amicizia, un amicizia ravvicinata, molto ravvicinata....
insomma mi trovo qui nel periodo migliore dell'anno! Hari Haribol!
Stanotte ho sognato Srila Prabhupada.
Sogno che ha segnato la mia vita indelebilmente.
Stavo camminando nel suo appartameneto qui a Vrindavana, quando un anziano sannyasi indiano mi si avvicina facendomi domande.
Srila Prabhupada si trovava alla nostra destra, stava scrivendo così assorto che sembrava non vederci, non ascoltarci.
Io ero molto emozionata di trovarmi in presenza di Srila Prabhupada e rispondevo con molta disattenzione al sannyasi.
Quando questo mi chiede:
"Ma tu come ti chiami?"
"Elisa" rispondo subito.
Allora Srila Prabhupada si alza di scatto in piedi esclamando serioso:
"No! Tu non devi chiamarti Elisa, tu ti chiami Dandavat! Dandavat devi dasi!"
Detto questo mi prende il Japa mala, si siede e senza perder tempo si mette a cantare un giro sul mio Japa mala.
L'anziano sannyasi continuava a parlarmi ma io non capivo assolutamente più niente di quello che mi diceva, ero completamnete assorta nella misericordia incondizionata che Prabhupada mi stava elergendo a piene mani.
Finito il giro, Prabhupada mi rende il Japa, santificato dal suo contatto e si rimette tranquillamente a scrivere.
Mi sono svegliata dicendo: "Dandavat! Dandavat!"
E' stato così intenso, chiaro, reale...ero sconcertata e felice: sognare il puro devoto è sempre una cosa meravigliosa e di buon auspicio.
Grazie Prabhupada!......................................continua

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi rimetto in pari...
con immutato stupore!

Isvari ha detto...

Cara Qwe qui siamo soli io e te mi sembra......

niuno alcuno venne mai;)

.....e va bene! "meglio soli che male accompagnati", noo?!