martedì 7 agosto 2007

RR 6

Lunedi 18 Ottobre forse, bho! Ho già perso il tempo....1998. ore 21.10


Qui a Vrindavana il Mangala-arati (programma spirituale mattutino) inizia alle 04.10, al samadi di Srila Prabhupada, poi prosegue nel tempio con l'apertura delle tende alle 04.30.


Verso le 05.15 si svolge il Tulasi Puja, che si protrae per molto, visto il numero di devoti presenti. Ero abituata a Villa Vrindavana che, a parte la domenica, ci sono solo 4 Mataji e una 15ina di Prabhu.

Qui, in questo periodo ci sono dalle cento alle duecento Mataji e dai duecento ai trecento Prabhu!



E' notevole assistere a questa marea di devoti che si muove in circolo intorno a Srimati Tulasi Devi, mentre si spingono e si accalcano per poterLa bagnare. E' incredibile!


Poi inizia il Canto individuale del Maha-Mantra e un vortice di voci travolgente, perchè Energia Divina, potente e denso, invade tutta l'aria nelle propizie ore antelucane.


Devoti davanti alle Divinità, ai lati, nel chiostro, fuori del tempio, nelle stanze di Srila Prabhupada, nella hall della guest-house, sugli scalini, sotto gli alberi, sulle panchine, nel Samadhi; devoti ovunque, uniti nel glorificare i Santi Nomi del Signore.


Finito il programma spirituale del mattino, alle 09.30, Rama ed io, ci siamo incamminati per il Parikrama di Vrindavana.

La terra soffice, un misto di sabbia e argilla, sotto i piedi nudi, mi ha donato subito una sensazione di armonia e perfezione.
Camminavamo e cantavamo, cantavamo e camminavamo.



Ho visto l'albero Krishna-Balarama, uno bianco (Balarama) e uno nero (Krishna), fusi insieme. Meraviglioso.



Ho visto l'albero dove Krishna sedette dopo aver rubato i vestiti alle Gopi, dopo che avevano fatto il bagno nella Yamuna.

La Yamuna: la forma liquida di Visaka che porta i messaggi di Radha a Krishna.


Mi sono bagnata la testa con la Sua acqua e una sensazione di pienezza mi ha invaso. Sono diventata così pesante che non riuscivo più a staccarmi da quel sasso.


Lungo la Yamuna abbiamo attraversato il Kesi-gata dove Krishna uccise il demone Kesi. Magnifico, monumentale, di una bellezza così fine e pittoresca che solo immaginare come fosse in origine, mi lascia stupefatta.

Abbiamo attraversato villaggi e villaggini.

Ho visto cumuli di immondizie tra le case, per i vicoli, ho visto uomini, donne e bambini lavarsi all'aperto sotto i getti di acqua delle fontane pubbliche (più che fontane sono pompe, l'acqua và pompata perchè esca), dove lavavano anche i loro vestiti.


Lungo i vicoli l'acqua piovana scendeva al sacro fiume mista alle fogne.

Ho visto scimmie, tante, tante scimmie e cani e mucche.


Poi la parte più bella del Parikrama perchè in mezzo ai boschi e alla foresta.


Uccelli di tutti i tipi; un pappagallo che si abbeverava con grazia a uno zampillo di una fonte, ha colpito la mia attenzione.


Versi melodiosi e celestiali mai uditi prima.


Ho visto scoiattoli, merli, corvi, pavoni, gru e tanti altri animali (a me sconosciuti) da vicinissimo, ed erano tutti così tranquiilli, senza timore e in pace: al nostro passaggio non si curavano di noi, non si spostavano neanche.


Vitellini meravigliosi un pò in tutte le case e nei cortili.


Una vegetazione verdissima che grazie all'enorme quantità di pioggia caduta quest'anno, è nata rigoglioa e splendente.


Al passaggio i saluti: "Hare Krishna!" o "Radhe Radhe!" o "Haribol!".

Un vero paradiso, dove qualsiasi condizione ti trovi, viene vissuta con serenità e pace interiore, così che trovi bambini nudi nelle pozzanghere a giocare, vecchi storpi e mezzi ciechi, famiglie senza niente ma che ti salutano felici, sorridenti carichi di dignità e spessore perchè hanno la Conoscenza che fà loro capire, tutto quello che c'è da capire sul proposito dell'esistenza umana.


Cosa fondamentale questa, che non esiste nella cultura occidentale, dove il più alto benessere materiale non rende e non renderà mai la gioia straripante del Sapere, quello vero.


Questo sono i Vrajabasi, gli abitanti di Vrindavana dhama, che vanno al di là di ciò che noi vediamo di loro.
Qui non c'è superfluo, qui non c'è illusione.




Verso la fine del Parikrama più "selvaggio", abbiamo visitato il luogo dove il Signore Caitanya si sedette per riposare: un bellissimo ed enorme albero baniano.

Poi siamo tornati nelle strade di paese.

Qui Sivaiti, adoratori di Durga, Vaisnava, impersonalisti e mayavadi e ancora ancora..... convivono tranquillamente tollarandosi
Ce ne sono di tutti i tipi e gusti
!
Siamo tornati la tempio alle 11.45 dopo due ore e 45 minuti di beata camminata trascendentale.


Domani lo rifaremo ancora con i devoti del tempio, visitando gli undici templi principali di Vrindavana.


Da domani inizia "il cuore" del festival che durerà 5 giorni.

E' tornato anche il sole! Jaya!...........continua

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho visto!
non c'è nulla che possa raccontare meglio di un continuo ripetere di ho visto!
ho visto un festival... la meraviglia non mi lascia più!

Isvari ha detto...

L'India è un continuo festival con un continuo fuoco d'artificio tra colori, odori, visioni e profumi, con i suoi abitanti sempre in festa, che rimangono sempre bambini con la freschezza e l'ingenuità che caratterizza tale età.

Anonimo ha detto...

18 ottobre è il giorno del mio compleanno.
Haribol Gianluca.

Anonimo ha detto...

anche il mio compleanno e' il 18 ottobre,che combinazione! Haribol

Isvari ha detto...

E Louliam è nata il 17 ottobre!
Quanti devoti tutti riuniti dal giorno di nascita.
E siccome su questo blog si vive con tale data, vi faccio i migliori auguri di buon compleanno!
E siccome ci sono i permalosi, faccio anche tanti auguri di non-buon-compleanno a tutti gli altri.....;-DD
Haribol care Jiva!

Anonimo ha detto...

mayavadi atei adoratori dell' Illusione come shankya ?
Sto leggendo proprio adesso il Bg capitolo 7 il piu' bello che ho letto Madame Isvari.
Ciao Bacio
Gianluca

Isvari ha detto...

I Mayavadi sono coloro che negano l'aspetto personale di Dio.
Pensano di andare, una volta lasciato il corpo, nel Bramhajoti, l'effulgenza di Dio, in uno stato di incoscenza ma di beatitudine.
Anche questo stato è trastitorio comunque, dovranno di nuovo indossare corpi per interrompere il samasara e tornare poi a Vaikunta.