venerdì 3 agosto 2007

RR 5


Domenica 18 Ottobre 1998.ore 21.00



Qui il prasadam (cibo vegetariano offerto a Krishna) è l'odore dell'India fatto sapore.


Stò mangiando come in Italia non mi sogno neanche di fare; piccantissimo, tantissimo, nei negozi più "angusti", anche tre volte al giorno (io mangio sempre una sola volta al giorno), ma ho appetito e allora, mi butto.


Piove ancora, piove a dirotto da quando siamo arrivati, allora non abbiamo ancora fatto il Parikrama (giro in tondo) di Vrindavana.



Oggi siamo andati al Loy-bazar, un grande mercato (mercato!?! sono...generosamente parlando, diciamo...negozi!), dove puoi trovare di tutto tutto e di più, dai preziosi, ai commestibili, ai famosi bauli indiani etc....


Mezzo di trasporto: rikso (a bici, no a piedi).



Durante il viaggio, durato una ventina di minuti o poco più, scrutavo, guardavo, studiavo ogni cosa, incantata e allo stesso tempo completamente a mio agio.


Molto probabilmente nella vita passata ero un abitante dell'India, questo spiegherebbe tante mie attitudini, abitudini e convinzioni innate.


La magica India è completamente diversa da qualsiasi altro paese, è unica e irripetibile; diversi i paesaggi, l'educazione (quindi le coscienze), le strade, le case, i negozi, il cielo, gli odori, i colori.....mi sembra di vivere in un interno, come a cinecittà!


Per le strade convivono capre, cani, bufali, mucche, scimmie, maiali, elefanti, asini (quello anche in italia ;-), cammelli e cavalli.

I maiali girano ripulendo le fogne che scorrono ai lati delle strade a cielo aperto, sono il sistema ecologico di pulizia indiano!



Le mucche mestamente chiedono un pò di cibo in qua e là, a volte irritate (specialmente i tori) attaccano qualcuno che cerca di toccarle per purificarsi un pò (Krishna è molto attaccato alle mucche e qui siamo nel mondo spirituale nel mondo materiale).

I cani, che si dividono in bande, hanno i loro territori e sono pieni di cicatrici su tutto il corpo perchè lottano in continuazione per sopravvivere.
Nella cultura vedica sono animali intoccabili e non vengono adottati, "gingillati" e curati come in occidente.

I gatti poi non se ne vedono in giro, hanno vita dura con questi "nemici sempre affamati" intorno, difficilmente arrivano all'età adulta.

I cammelli, gli asini, i cavalli, i buoi, a volte gli elefanti, vengono adoperati per il traino.

Le capre, le mucche e le bufale per il latte.
Il latte di mucca qui è molto diverso, è scremato in origine, dal sapore molto delicato.

Le scimmie invece servono per fare i dispetti all'uomo, per farci scontare così un pò di cattivo karma!



I negozi qui sono simpaticissimi, singolari: sospesi a mezzo metro da terra, sono baracche di legno (una accanto all'altra), a volte di cemento (i più ricchi), aperte sul davanti, sulle quali puoi salire, naturalmente togliendoti le scarpe (se le hai), e sedere comodamente sul pavimento rivestito in comodo morbido materiale.



E poi ci sono le mitiche bancherelle; dei carinissimi "carrettini" dove il "negoziante" se ne stà appollaiato sopra, in mezzo agli oggetti che vende! D'obbligo una canna di bambù in mano per allontanare animali vari che si avvicinano per rubare, specialmente le scimmie che piombano a velocità della luce dai tetti e con altrettanta velocità se ne scappano con il bottino in bocca!.....

Un ammasso di roba, gente, animali, rumori, fumi, odori, colori, tutto intenso e in movimento continuo da far girare la testa.

I negozianti ti chiamano: "Haribol!", i rikso ti vogliono portare e urlano: "Radhe! Radhe!", i bambini e le anziane vedove ti chiedono l'elemosina: "Hare Krishna Prabhu! Mataji!"


Anche questa è un esperienza difficile da descrivere, come è difficile l'India da penetrare.
Sopratutto i luoghi santi come Mathura, Vrindavana, non sono a buon mercato per gli occidentali materialisti ricercatori di "emozioni-spirituali-facili".

Abbiamo fatto un pò di compere ma ritorneremo là per tante altre; dobbiamo acquistare una lunga lista di parafernalia per le nostre amate Sri RadhaVrajasundara (al tempio di Firenze).
Vorrei prendere tutta l'India e portarla a far vedere a chi, come me, non l'aveva mai vista prima d'ora (almeno in questa vita) e riempirgli il cuore con questo stupendo mondo incantato, sottile, vibrante, statico ma sempre cambiante....ad ogni angolo rinnovato, rinnovabile, rinnovante...........continua

2 commenti:

Anonimo ha detto...

unica e irripetibile; diversi i paesaggi, l'educazione (quindi le coscienze)

:-) fantastico isvari!

Isvari ha detto...

La nostra infatti è una diseducazione, perchè ci insegnano fin da piccoli a fare esattamente l'opposto di ciò che sarebbe benefico fare per noi.
E per noi intendo veramente noi, cioè l'anima spirituale eterna, eterna servitrice di Dio nel mondo spirituale.