mercoledì 25 luglio 2007

RR 1



Allora si parte.....vi risparmio l'areoporto di New Delhi, specialmente quando si arriva, (quando si parte è già un pochino meglio).
L'hanno fatto apposta così chi scende dall'aereo capisce immediatamente che deve liberarsi di tutti i suoi bagagli culturali occidentali basati sul -io e mio-, sull'estetica e sulla superficialità di credersi un corpo.
Qui siamo nel pianeta dell'essenza dove ci si deve abituare, fin dall'inizio, a un aria diversa da respirare, a un paesaggio e a un popolo diverso da guardare, a una realtà profonda da udire fino in fondo, una terra da toccare con il cuore per non rimanere semplici turisti occidentali, un mondo nuovo da camminare e gustare fino nel più intimo...........Buon viaggio!





NEW DELHI- Giovedì 15 Ottobre 1998- ore 23.35



Siamo partiti ieri da Roma alle 19.30. Ci hanno messo dalla parte dei fumatori! verso il fondo dell'aereo, nella corsia di mezzo.

Accanto avevo mio marito Rama Raghava, sulla sinistra, e una signora Croata sulla 50ina devota di Sai Baba, sulla destra.


Ci ha fumato adosso per tutto il tempo del viaggio.

Rama è riuscito a riposare un pò, io no: troppo eccitata per questo grande evento nella mia vita di pseudo-devota.

Ho guardato un film indiano in lingua Hindi con sottotitoli in inglese!

Una commedia musicale tipo "Grease", molto lunga che solo gli indiani riescono a fare in tutto il suo splendore misto anni 60. Una commedia-film dove puoi trovare di tutto: dall'amore, alla passione, la violenza, il tradimento, l'amicizia, l'opulenza, la cattiveria, l'umorismo, l'avidità....buffo.

Tipico film indiano, carino perchè in fondo ingenuo, in confronto ai nostri terribili films da occidentali persi. L'indiani restano comunque un popolo di bambinoni.



Siamo arrivati a New Delhi con perfetto atterraggio salutato da un applauso dei viaggiatori, in perfetto orario; 06.00 am.

In realtà in India erano le 2.30! Tutti a rimettere gli orologi.


All'uscita un brahmacari si avvicina a Rama chiedendo conferma sulla sua identità, allora gli prende immediatamente la valigia e gli dice di seguirlo.

Tra la folla spunta Jnanagamya, "il gigante buono" come lo chiamo io, un discepolo di Srila Prabhupada che è stato ultimamente insieme a noi al tempio di Firenze.

Ci facciamo gli omaggi.

Il brahamacari è il comandante del tempio (ohi ohi! come me!) dove ci stanno portando.

Ci fanno salire su di un furgoncino a 4 posti...che accoglienza inaspettata e gradita! E che fortuna, il tempio dista un pò dall'aereoporto.

Nel viaggio canto ancora giri sul Japa.





Nonostante l'ora, le strade sono già affollate. Una cappa terribile ricopre il cielo, ci dicono che è così afoso da qualche giorno: ci sono 28 gradi (alle tre del mattino!!!!) e lo smog rifinisce come una cornice il bel quadro dipinto.

Ecco! le vedo le mucche per strada: in mezzo, ai lati, sui marciapiedi





Sono bellissime! Mai viste così belle. Se ne stanno sedute o in piedi, ferme o camminando mentre ruminano tranquillamente nel caotico traffico mattutino.

(Quella madre nella foto, fà ombra al suo piccolo che dorme beato in mezzo, proprio in mezzo alla strada)



Niente segnali, pochi stop con semafori e basta....questo è tutto il Codice della strada previsto in India! E neanche rispettato troppo!

Adesso capisco perchè i clacson in questo meraviglioso paese hanno un ruolo fondamentale! Vengono praticamenete fusi!

Mi viene in mente un espisodio in cui Srila Prabhupada trovandosi a viaggiare su di un auto con il clacson fuori uso, prese il suo piatto di metallo e mettendolo fuori dal finestrino, cominciò a batterlo energicamente con un legno per far rumore.

Così facendo risolse umoristicamente il problema e anzi, commentò, che sicuramente molti indiani avrebbero adottato "la nuova moda"!

Mi soffermo a guardare, (a un semaforo rosso rispettato!), un inquadratura da foto: una bellissima mucca nera e poco più in là una bianca, sedute pacificamente sotto un enorme cartello pubblicitario di McDonald...i contrasti abnormi dell'India!!!


Stiamo arrivando al tempio: in fondo alla stradona che stiamo percorrendo si ergono le cupole del bellissimo "Glory of India Experience".


Entriamo dentro che Rama ha appena finito di raccontare le ultime vicissitudini accadute a Villa Vrindavana e Jnanagamya ride divertito.

Jnanagamya è il responsabile della Guest-house, ci porta nella stanza numero 12.

Un piccolo tavolino e due lettini di corda senza materasso (in India si usa così), due sedie di plastica e un condizionatore enorme messo là per figura perchè mai stato funzionante.

Un piccolo balcone in fondo alla stanza che dà su macerie, il tempio è nuovo e ancora in costruzione.

Sono le 08.00 am Rama fà una doccia e và ad ascoltare la lezione di Srimad Bhagavatam nel tempio tenuta dal presidente del tempio I.S.K.Con di Bombay.

Io sistemo le cose, lavo i vestiti del viaggio, mangio un pò di mandorle, faccio una doccia e mentre mi accingo a riposare è di ritorno Rama che si unisce all'idea.

Ci sveglia Jnanagamya alle 14.00 bussando gentilmente alla porta; in mano ha due attraenti piatti di Prasada e acqua, tutto per noi. Rama rispetta, io gli faccio compagnia mentre si abbuffa.

E' arrivata l'ora di andare a omaggiare le Divinità.

Entro nel tempio, mi chino davanti a Sua Divina Grazia Srila Prabhupada, mancano 5 minuti all'apertura delle tende.

Faccio due giri di Parikrama ed ecco puntuali le conchiglie si mettono a suonare.

Tre conchiglie per tre altari, il suono è fortissimo, mi vengono i brividi.

Si aprono le tende:

i miei omaggi a Gaura Nitai

i miei omaggi a Radha e Krishna

i miei omaggi al Signore Ramacandra................................continua

5 commenti:

Anonimo ha detto...

letto d'un fiato...
è meraviglioso scoprire come l'occhio cada sulle stesse identiche cose e lo spirito venga convogliato nel giusto stato d'animo...
tutto quello che potrebbe esser visto brutto da un occhio del west diventa fantastico...
però... l'arrivo all'aeroporto di delhi non puoi lasciarlo andare così...
io lo ricordo atrocemente meraviglioso...
con quegli occhi addosso...
con quell'essere seguito ovunque...
con quel negarmi che esiste la navette per i domestic flight...
con quegli occhi tristi quando l'ho scoperta...
e il mio sentirmi in colpa per non aver voluto farmi trasportare completamente...

io ti ringrazio per questo regalo!

Isvari ha detto...

e l'infiniti quanto sfiancanti: "uan rupi, uan rupi, uan rupi...!" dei bambini?
"Atrocemente meraviglioso", mitico Qwe in due parole hai espresso appieno il primo sentimento (sgomento-compiacimento)di primo approccio a questa incredibile e bellissima terra che è l'India.

Anonimo ha detto...

Vibrazioni profonde stanno risuonando nel mio dentro!

Namastè!

Isvari ha detto...

Jaya SitaRam Jaya SitaRama
SitaRam Jaya Laksmana Hanuman!!!!
Hari Haribol!!!
Benvenuto/a con questo nome sublime!

Anonimo ha detto...

bello
beati